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MERCATO 2015 : A ROMA +5% NELLE VENDITE,SEGNALE POSITIVO PER TUTTO IL MERCATO NAZIONALE

 Prove generali di ripresa per il mercato residenziale della Capitale. L’indizio più importante su questo fronte è legato a doppio filo ai volumi di compravendite, dove tra gli agenti immobiliari romani l’ottimismo si alterna alla prudenza. In base ai dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate, il secondo trimestre dell’anno si è chiuso a Roma città con un aumento delle transazioni del 5% (poco al di sotto della media di scambi raggiunta nelle otto principali città italiane, che ha messo a segno un +7,7% con Torino, Palermo e Firenze in testa, grazie rispettivamente a un +16,3%, +16,1 %e 11,6 per cento). «La ripartenza c’è – conferma Claudio Parenti, agente Tecnocasa – e nelle ultime settimane lo vediamo sia dall’aumento delle richieste che da quello dei rogiti: una mano decisiva sta arrivando dal mercato del credito, dove le banche stanno dando accesso ai mutui a condizioni un po’ meno difficili rispetto a quelle vista negli ultimi anni». L’altro elemento chiave per capire il rilancio di una piazza immobiliare come quella della Città Eterna è la curva dei prezzi: «Il centro è una nicchia che fa sempre storia a sé – riprende Parenti – qui possiamo dire che le quotazioni delle case hanno smesso di scendere o quasi smesso. Ancora ribassi, ma più leggeri, nel resto della città». In vista di quello che sarà il bilancio di fine anno, il fronte dei valori al mq chiuderà ancora in negativo, mentre il 2016 ha tutte le premesse per essere l’anno della stabilizzazione. Che il cambio di rotta sia vicino lo segnalano anche i tempi di vendita: dopo aver superato gli 8 mesi a fine 2014, i valori del primo semestre, calcolati sul residenziale usato, sono tornati entro gli 8 mesi (con le zone del centro e semi-centro più rapide rispetto al resto). Non accenna a restringersi, invece, la forbice di “sconto” tra prezzo di richiesta da parte del proprietario e prezzo di chiusura: attualmente a quota 16%, quando una decina di anni le trattative – oltre a non andare oltre ad una media dei 3-4 mesi – si chiudevano giocando su uno scarto del 10 per cento. Cosa si vende quindi oggi a Roma? «Innanzitutto gli appartamenti dai tagli medio-piccoli (2-3 locali), dislocati ad esempio sull’asse Prenestino, Tuscolano eTiburtino – spiega Claudio Sugamosto, consigliere delegato Tree Real Estate Area Centro – il mercato degli appartamenti di superfici e budget più ampi resta concentrato in altre zone, come il quartiere Coppedè, Trieste, Fleming, Parioli».

Negli ultimi semestri non hanno deluso le tre classiche formule da investimento in immobili romani. In prima fila – anche in vista del Giubileo alle porte e all’incremento previsto sul fronte del turismo religioso – le richieste di acquisto per appartamenti da massimo 2-3 locali nel centro storico (a ridosso dell’area di San Pietro, ma anche Piazza Navona, Campo dei Fiori, San Giovanni), da sfruttare come alloggi per affitti brevi, oppure per appartamenti spaziosi (da 2-3 locali in su) da trasformare in bed&breakfast. Terzo e ultimo investimento “a prova di crisi”: gli appartamenti a più camere da affittare agli studenti fuori sede (zone di riferimento piazza Bologna-Tiburtina per il bacino di iscritti all’Università La Sapienza e zona Nomentana per quelli della Luiss).

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